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    MF – La digitalizzazione che le aziende ancora ignorano

    MF – La digitalizzazione che le aziende ancora ignorano

    MF – Milano Finanza.it, 5 maggio 2021

    di Mario Messuri, General Manager JAGGAER Italy e VP South Europe

    Solo il 2%, secondo un recente studio internazionale, la mette in pratica a copertura dell’intero processo D2P, che va dal demand (cosa devo acquistare e quando) al pagamento, atto finale del ciclo passivo. E il 30% degli intervistati non utilizza ancora alcuna soluzione

     

    Obiettivo della prima missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) emanato da Mario Draghi è promuovere la trasformazione digitale del Paese e sostenere l’innovazione del sistema produttivo. Ci sono sul piatto quasi 50 miliardi di euro da investire in tempi brevi.

    Anche la maggioranza delle aziende indica la digitalizzazione come priorità. Ma purtroppo solo pochissime , il 2% secondo un recente studio internazionale, la mettono poi in pratica pienamente, a copertura dell’intero processo che va dal demand (cosa devo acquistare e quando) al pagamento, atto finale del ciclo passivo. Con un significativo 30% degli intervistati che dichiara di non utilizzare ancora alcuna soluzione digitale.

    Questo è il punto. Forse è necessario attuare il passaggio dal vorrei al farlo per davvero e, possibilmente, senza che lo sprone sia un obbligo normativo, come avvenuto per la fatturazione elettronica. La scommessa è capire se questa volta gli investimenti disponibili possano fare da stimolo alla completa digitalizzazione anche del ciclo noto come Demand to Payment (D2P). Con benefici enormi: dalla trasparenza alla tracciabilità, dalla crescita di efficienza al controllo della spesa, il tutto gestibile da remoto.

    L’emergenza Covid ha peraltro evidenziato il divario tra le aziende già pronte al digitale e quelle no: chi lo era ha reagito meglio riuscendo, per esempio, a continuare a produrre grazie a una maggiore continuità della catena di fornitura.

    E proprio su questo aspetto stupisce, sempre stando ai dati dei nostri studi, l’apparente basso interesse per le tematiche di gestione dei rischi di fornitura: oltre un terzo degli intervistati non ha programmato l’automazione dei processi di risk management, a fronte di un modesto 15% che, invece, lo ha già automatizzato. Un dato sorprendente, soprattutto in momenti di turbolenza come l’attuale, in cui l’attenzione alla mitigazione del rischio dovrebbe aumentare.

    Il Pnrr, sia pur con tutte le sue incertezze, offre un’occasione irripetibile per la modernizzazione alle aziende e alla pubblica amministrazione. È il momento per fare un balzo, anche dei processi Demand to Pay, guardando alla sostenibilità dei provider di queste soluzioni ed alle capacità di apportare continua innovazione ai processi grazie a tecnologie di robotizzazione, di Artificial Intelligence o di Smart Assistance. Per alcune realtà aziendali si tratta di un salto quantico, ma il percorso è ormai tracciato: chi sceglie di non percorrerla segnerà il passo. Si tratta di dare a tutto il tessuto imprenditoriale l’opportunità di ripresa e crescita che merita.

    Le soluzioni tecnologiche ci sono. Le risorse economiche anche. Occorrono volontà e competenze per realizzare quanto promesso, a beneficio dell’intero Paese, sperando di non dover commentare tra un anno l’ennesima occasione mancata.

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