a cura di Matteo Ambrosioni, Account Executive JAGGAER
E’ innegabile che il commercio globale e l’economia sono oggi più fragili di quanto pensassimo solo pochi anni fa e richiedono costantemente nuove idee e nuovi approcci. Se prima ci si confrontava con nuove norme doganali o squilibri geopolitici gestibili, negli ultimi anni diversi fattori hanno contribuito a creare un’intensa pressione e una serie di scenari di crisi, aumentando i rischi della catena di fornitura. Dal costo dei container a quello delle materie prime, dalle guerre endemiche a quelle nuove, sono sempre di più le sfide per le aziende e l’economia globale. Anche la sostenibilità della catena di fornitura è un obiettivo chiave per le organizzazioni, molte delle quali sono ora impegnate a collaborare con i fornitori per ridurre l’impatto sull’ambiente e avere un impatto positivo sulle persone e sulle comunità all’interno e intorno alle loro attività.
Allora, quali saranno le prospettive per produttori e aziende nel 2024?
- Sfida # 1: La relazione tra costi e rischi è cambiata
Il vecchio mantra secondo cui è utile cercare di consolidare la spesa con un unico fornitore per ridurre i costi è ormai un ricordo del passato. Nel direct procurement l’impatto di una errata gestione del rischio può risultare fatale. Far riferimento ad un unico fornitore, che può subire un’interruzione nella produzione o nella catena di fornitura, può influire sulla capacità di operare in modo efficace, rendendoci vulnerabili agli aumenti di prezzo o ad altri cambiamenti sfavorevoli. La maggior parte delle aziende è passata a una strategia multi-sourcing per rafforzare significativamente la propria resilienza, riordinando e ripensando le proprie catene, almeno a livello concettuale o su piccola scala. Nel 2024, il compito dei team procurement è ora quello di tradurre questa fase di scoperta in realtà e inserirla nell’ambito della propria supply chain. - Sfida # 2: Con la crescente domanda di prodotti di provenienza locale, i prezzi aumenteranno
L’attenzione al mondo ESG e i nuovi costanti – e repentini – mutamenti geopolitici stanno portando i produttori a spostarsi verso un modello di approvvigionamento e produzione regionale. Alcuni chiamano questo sviluppo “deglobalizzazione”. Ma è proprio così? Se è vero che le aziende stanno avvicinando geograficamente alcuni fornitori, rimane il modo di pensare e di agire orientato a livello globale ed è essenziale agire rapidamente nell’identificare nuovi fornitori. Molti praticano il Nearshoring, ovvero cercano fornitori geograficamente più vicini, il che significa che lì la domanda aumenta e con essa i prezzi. È quindi importante garantirsi le migliori quote in una fase iniziale. - Sfida # 3: I fornitori locali sono sotto pressione per i costi
Le nuove sfide dei costi energetici o dei trasporti su gomma stanno portando le aziende ad aumentare i prezzi per i nuovi ordini, con il rischio ulteriore che i loro costi di produzione possano apparire completamente diversi quattro settimane dopo l’accettazione della loro offerta.
Ciò, a sua volta, presenta un rischio per le organizzazioni procurement dei loro clienti. Diventare intransigenti sui prezzi ci fa correre il rischio di mettere fuori mercato i nostri fornitori, o i fornitori dei nostri fornitori. La risposta può variare, ma è fondamentale essere in grado di quantificare i costi e i rischi. - Sfida #4: La fruibilità e la correttezza delle informazioni è essenziale per prendere decisioni informate
Nel 2024 le organizzazioni continueranno a fronteggiare interruzioni e colli di bottiglia nella catena di fornitura. Ma quando e dove si verificheranno? Quale sarà l’impatto? Quali sono le alternative? La conoscenza è la base per un chiaro processo decisionale sulla gestione dei fornitori, dalla verifica dei certificati di qualità alla visibilità sulla spesa e sulle fonti di approvvigionamento alternative. - Sfida #5: Sfruttare la tecnologia in un contesto inflazionistico
L’inflazione sta influenzando molti aspetti della catena di approvvigionamento: i costi di produzione e logistica, nonché le materie prime, l’energia e i trasporti. Le applicazioni software possono aiutare a migliorare la pianificazione in questo contesto inflazionistico e ad anticipare le interruzioni. Ad esempio, i software di analisi possono aiutare le organizzazioni a modellare vari scenari per rispondere a domande quali: quale sarà l’impatto dell’aumento dei costi sulla domanda? In che misura adeguare i volumi dei materiali e dei componenti da acquistare? Quanti costi aggiuntivi trasferire ai clienti e quanti sono assorbibili?
Oggi più che mai, le aziende devono conciliare tutti i protagonisti delle loro catene di fornitura e realizzare una collaborazione trasversale su questioni come la previsione della domanda per rendere i loro processi di approvvigionamento più mirati, dettagliati e agili.Scopri le nostre soluzioni dedicate al Direct Procurement >> - Sfida #6: Ridurre i costi per ridurre la pressione sui margini
Laddove si verifica una pressione sui costi, sono necessari degli aggiustamenti per alleggerirla. Ad esempio, è possibile applicare una metodologia Design-to-Cost (DTC), che consente di considerare i costi durante l’intero processo di sviluppo del nuovo prodotto. Ciò può far risparmiare il 15-40% sui tempi di sviluppo del prodotto e sui costi dei materiali. Tuttavia, questo processo richiede una collaborazione continua e la condivisione delle informazioni tra tutti i team di sviluppo del prodotto. Il coinvolgimento del procurement nelle prime fasi del DTC (design-to-cost) ovvero, nella fase di progettazione, può fornire un contributo importante alla disponibilità dei materiali o alla stabilità delle supply chain. - Sfida #7: Pianificazione degli scenari con la Digital Factory
In molti settori esistono già i “digital twin”: rappresentazioni digitali di situazioni reali che possono essere utilizzate per eseguire scenari “what if”. Per la valutazione delle alternative di progettazione e produzione, alcuni produttori stanno già lavorando con fabbriche digitali gemelle. Una fabbrica digitale di questo tipo contiene tutti gli elementi chiave che incontreresti se entrassi in un impianto di produzione nella vita reale, comprese migliaia di macchine e tipi di materiali diversi, nonché i costi della manodopera. Ciò consente ai produttori di simulare analisi di fattibilità, ottimizzazione dei processi e feedback sui costi per ottimizzare la produzione nel mondo reale, ridurre i cambiamenti e immettere i prodotti sul mercato più rapidamente. I team di procurement utilizzano anche le fabbriche digitali per confrontare gli ambienti di produzione in base a criteri di produzione per determinare la selezione del sito o del fornitore e i costi di produzione. Ciò può rendere la produzione più economica, più rapida e più flessibile. - Sfida #8: Informazioni centralizzate per processi centralizzati
L’analisi della spesa, la gestione delle categorie, la gestione dei fornitori e il sourcing sono funzioni interconnesse che, se supportate da informazioni centralizzate e da dati attendibili, consentono alle organizzazioni di ottimizzare i costi, migliorare le relazioni con i fornitori, promuovere l’efficienza e prendere decisioni informate per raggiungere gli obiettivi di procurement. Quanto più si diversifica la supplier base, tanto più importante è centralizzare e consolidare la gestione dei dati, altrimenti non solo si rinuncia a importanti efficienze, ma si rischia anche di introdurre nuove inefficienze. Questo è un concetto importante da comprendere ed è fondamentale quando si cercano nuovi fornitori, si rinegoziano accordi o si garantiscono forniture limitate in categorie importanti durante periodi di carenza. In futuro, le aziende dovranno gestire sempre più questi e altri processi a livello centrale e digitale per sostenere e migliorare la competitività. - Sfida #9: Due Diligence della catena di fornitura ed ESG
Una delle sfide emergenti più significative è limitare i rischi ambientali e lavorativi nella catena di fornitura. Stanno emergendo nuove leggi a livello EU e iniziative basate sui Principi Guida ONU su imprese e diritti umani che creano vincoli sempre più stringenti e la necessità di agire con grande oculatezza.
Oltre a questo, le organizzazioni manifatturiere sono sotto una crescente pressione da parte dei clienti finali per garantire una filiera etica. Il rispetto di tutte queste regole può essere ottenuto solo digitalmente e con una tracciatura accurata e verificata.
I consumatori sono molto sensibili alle pratiche aziendali in materia di responsabilità sociale. Con i social media, i clienti possono diffondere rapidamente notizie di scandali, rendendo le ripercussioni di un incidente nella catena di fornitura potenzialmente catastrofiche. Per salvaguardarsi, le aziende dovrebbero rispettare tutte le leggi e i regolamenti pertinenti, raccogliere dati essenziali e stabilire una catena di fornitura digitale e completamente trasparente. Le aziende lungimiranti stanno già facendo della sostenibilità un obiettivo aziendale chiave. In tal modo, collegano i propri impegni ambientali, sociali e di governance (ESG) a obiettivi misurabili negli appalti, nella tecnologia dell’informazione, nella produzione e in altre operazioni.
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- Sfida #10: Dematerializzazione e Decarbonizzazione
Stiamo attraversando cambiamenti sociali fondamentali su una scala mai vista da decenni, spinti tanto dal cambiamento tecnologico quanto dalle questioni climatiche e dalla realtà delle risorse materiali limitate. Il concetto di dematerializzazione avrà un impatto sul procurement su due fronti. In primo luogo, con l’azzeramento dei processi cartacei nel breve termine. In secondo luogo, in termini di produzione, i servizi digitali stanno sempre più soppiantando la produzione di beni fisici. Questa tendenza rimodellerà ulteriormente il procurement. Il tanto discusso processo di decarbonizzazione rappresenta una sfida entusiasmante e opportunità multimiliardarie.
Mentre i costi delle energie rinnovabili diminuiscono e la società legifera per perseguire gli obiettivi climatici, i prodotti e i processi a basse emissioni sostituiranno costantemente quelli ad alte emissioni . Il procurement, ovviamente, giocherà un ruolo centrale in questa transizione.
JAGGAER e Carbmee per la gestione delle emissioni di carbonio.